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Barberino incontra la Perdonanza

Aspettando la Festa Medievale di Memoriae et Historiae di Semifonte, sabato 9 settembre alle 18.30 alla Pieve di Sant’Appiano, “Barberino incontra la Perdonanza”. Floro Panti, Presidente del Centro Internazionale Studi Celestiniani, presenta la sua ricerca racchiusa nel volume “S.Pietro del Morrone – Celestino V e la Congregazione dei Celestini”, per parlare degli aspetti poco conosciuti e i misteri non chiariti intorno alla figura del Papa Santo. 

Cosa ha a che fare il poeta barberinese Francesco di Neri con il Papa aquilano Celestino V?

Perché anche il sommo Dante viene coinvolto nella vicenda?

Vediamo qui di seguito l'estratto dall’introduzione al volume di Floro Panti, per scoprire di cosa si tratta.

Durante l'evento "Barberino incontra la Perdonanza", avremo l'onore di stringere il Patto d'Amicizia tra la Festa Medievale di Barberino e la Festa della Perdonanza Celestiniana di L'Aquila. Per noi sarà una data storica! Poter cingere questa relazione con la Perdonanza, iscritta dal 2019 come Patrimonio Immateriale dell'UNESCO, è per noi un avvenimento di grande importanza. Per l'occasione verrà accesa la Fiaccola della Perdonanza portata sin qui da L'Aquila per celebrare insieme questo momento di festa.

Se anche voi volete far parte della storia vi aspettiamo sabato 9 settembre alle 18.30 alla Pieve di Sant'Appiano.

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Al lettore,

quando per ragioni di lavoro, nel 1973, presi stabile dimora all’Aquila, nacque in me

l’interesse per la storia di questa parte della terra d’Abruzzo, che i ricordi giovanili, per di

più scolastici, ben poco o nulla mi suggerivano.

La mia nascita e la permanenza, fino al completamento delle scuole primarie, nell’antico

paese di Barberino val d’Elsa [...] mi avevano fatto soffermare, fino a quel momento,

principalmente verso la conoscenza dei panorami storici della terra e degli uomini della

Toscana.

La storia della città dell’Aquila mi appassionò da subito. Nel 1979 mi misi, modestamente

per la verità, a disposizione degli Enti cittadini, per rivitalizzare alcune manifestazioni

legate alla figura di San Pietro Celestino V e alla Perdonanza.

[…] Immaginate poi il mio stupore, quando all’interno di letture riguardanti S. Pietro

Celestino V, trovai dei collegamenti con la vita di un mio illustre compaesano, chissà forse

un mio antenato, che più di sette secoli fa, nel 1294, fu presente qui all’Aquila, vide San

Pietro Celestino, la sua incoronazione, probabilmente testimoniò al processo di

canonizzazione e addirittura era ad Avignone nella primavera del 1313, quando Clemente

V lo innalzò agli altari.

Questo mio compaesano era Ser Francesco da Barberino, giureconsulto ed elegante

scrittore, contemporaneo di Dante, e appartenente a un ramo genealogico dei Barberini,

famiglia originaria di Barberino val d’Elsa, che avrebbe poi dato alla chiesa, Papa Urbano

VIII e alcuni Cardinali.

Un altro illustre fiorentino, Dante Alighieri sembrava aver avuto dei collegamenti con San

Pietro del Morrone-Celestino V prescindendo dal celebre, contestato, canto dell’Inferno

della Divina Commedia: “l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto”.

Anche la Città di Firenze, nel XIII sec. risultava essere stata interessata dalla visita di San

Pietro Celestino, allora semplice frate Pietro del Morrone, durante il suo viaggio di ritorno

da Lione, dove s’era recato alla fine del 1274, per perorare la causa della nuova

congregazione monastica che egli aveva costituito.

Questi fatti mi portarono ad incrementare ancora di più le letture dei numerosi scritti

esistenti sulla figura si San Pietro Celestino, [...] sulla vita del Santo e sulla Congregazione

dei Celestini, nonché i collegamenti con la Toscana, la mia terra d’origine Barberino val

d’Elsa, e le due Città di L’Aquila e Firenze.

Ne è venuto fuori un insieme di avvenimenti che credo a molti sia sconosciuto. Tutto quello

che c’era da scrivere sulla vita di San Pietro del Morrone, della sua elezione al soglio

pontificio a L’Aquila con il nome di Celestino V, della sua rinuncia, della sua morte, dei suoi

miracoli, è stato scritto ed è conosciuto ai più. Quello che molti non conoscono invece,

sono gli aspetti locali che hanno visto questo Santo, presente e onorato in molte regioni

Italiane e anche all’Estero.

[…] Ho riportato, inoltre, il probabile percorso di Pietro del Morrone nella terra di Toscana,

comprendendo anche il paese di Barberino val d’Elsa, proprio perché, sono rimasto

meravigliato dalle singolari coincidenze che ho scoperto esistere nella vita di San Pietro

Celestino, con questa terra e gli illustri miei paesani-avi.

Molte notizie sono state desunte, da pubblicazioni edite localmente a Firenze, così come a

Bologna, Como, per citare solo alcune Città, e anche visite fatte direttamente in queste e

diverse altre località.

Ho attinto altresì a piene mani dalla Vita di Messer Francesco da Barberino scritta nel

1640 da Federico Ubaldini, in prefazione a una edizione dei Documenti d’Amore, uno dei

libri scritto dal da Barberino donatomi dalla dottoressa Elsa Masi, presidente

dell’Associazione Culturale Francesco e Andrea da Barberino (altro importante

conterraneo autore del Guerin Meschino).

[…] Ho, completato questa mia ricerca, con alcune Appendici nelle quali ho creato sia di

portare un contributo alla dibattuta questione del rapporto dei monaci Templari e

Celestino V, che alla Celebrazione della Perdonanza, dalle origini alla rinascita

nell’era moderna, che ad alcune notizie storiche sulla antica famiglia Barberini e il

paese di Barberino Val d’Elsa dalla quale la stessa ebbe origine.

Floro Panti è nato a Barberino Val d’Elsa il 10 giugno 1947, trasferitosi a L’Aquila nel 1973

per motivi di lavoro, si mette fin da subito al servizio della comunità aquilana, proponendo

una serie di manifestazioni sportive e culturali. Nel 1980 è uno dei principali artefici della

rinascita delle celebrazioni della Perdonanza Celestiniana. Porta avanti numerose ricerche

su San Pietro Celestino V e il suo Ordine Monastico “I Celestini”. Lasciata l’attività

lavorativa nel 2000 si dedica a tempo pieno a questa attività culturale e nel 2005 viene

eletto Presidente del Centro Internazionale Studi Celestiniani. È insignito dal Presidente

della Repubblica del titolo di Maestro del Lavoro e dal Coni della Stella di Bronzo al merito

sportivo.